Justin Gerard su… Colorazione digitale

Questo ed altri articoli sono stati scritti da Justin Gerard e tradotti con il suo esplicito permesso. Originale QUI. Traduzione di Maria Rosaria Monticelli.
This and other articles belong to Justin Gerard and are translated with permission. Original HERE. Translation by Maria Rosaria Monticelli.

Recentemente mi è stato chiesto di spiegare meglio il mio processo di colorazione digitale. Oggi vi darò un rapido assaggio.
Questo post è per le persone che sono già familiari con Photoshop, ma che cercano ancora il modo migliore di colorare le loro illustrazioni. Potrebbe essere un po’ troppo basico per gli espertoni.

Per questo post ho creato l’immagine in bianco e nero che vedete sopra. Di solito lavoro su illustrazioni ad acquerello già colorate, ma questo semplificherà le cose. Potete usare gli stessi principi anche su immagini già colorate!

Dipingere digitalmente su un disegno o un dipinto monocromatico ha due trappole principali da evitare:

#1 l’effetto fototinta, come quello delle vecchie fotografie in bianco e nero colorate successivamente. Questo è male.

#2 l’effetto Plasticoso Superdipinto, lupo viola che ulula alla luna dipinto sulla portiera di un camion. Anche questo è male.

La prima trappola è causata dal fatto che rimangono troppe informazioni dall’immagine originale, la seconda invece non ne ha abbastanza. Vogliamo rimanere nel mezzo. Per fortuna, Photoshop è stato fatto apposta per questo. Dobbiamo solo usare la giusta combinazione di strumenti.

Iniziamo con le basi.

Metodi di fusione (layer modes)
Per applicare colore in Photoshop inizio creando un nuovo livello e selezionando un metodo di fusione. Nell’esempio di Cappuccetto Rosso qui sotto ho applicato un rosso piatto a un’area selezionata del suo mantello. Cambiando la modalità di fusione, vediamo come cambia completamente l’effetto.

Come vedete, quando sono usate da sole, la maggior parte di queste modalità lasceranno l’effetto fototinta. È qui che entra in campo il processo di applicare una combinazione di diverse modalità di fusione in sequenza. Considerate le seguenti combinazioni:

Notate come l’effetto finale sia molto più naturale in termini di saturazione dei colori. Ecco perché funziona:

Il colore nativo di una superficie si rivela solo nell’area fra la luce diretta e l’ombra. Per questo motivo, siamo abituati a vedere i colori “veri” solo in aree limitate. Quando vediamo un oggetto dipinto in un solo tono di rosso, sembra sbagliato e piatto. Questo perché dove l’oggetto riceve una luce diretta, il rosso assume la tonalità di quella luce, e quando è in ombra la tonalità della luce ambientale. Inoltre, man mano che gli oggetti si allontanano dall’osservatore, il colore è ulteriormente alterato dalla prospettiva atmosferica.

Certe modalità di fusione saturano più di altre. Alcune scuriscono mentre saturano, altre schiariscono.

OK JUSTIN, È UNA COSA STUPIDA E TU SEI STUPIDO. PERCHÈ NON DIPINGERE CON LIVELLI NORMALI?

I livelli normali sono fantastici! Se siete agli inizi, dovreste lavorare solo con questi finché non sentite di averli afferrati. Si comportano nel modo più prevedibile e sono estremamente versatili se state usando pennelli a basso flusso o opacità.
Ma aggiungendo livelli digitali sopra un’immagine tradizionale scoprirete che state coprendo porzioni dell’originale, e l’effetto finale risulta plasticoso e irregolare. Per sfruttare davvero al massimo le potenzialità di Photoshop, dovete usare le modalità di fusione trasparenti.

Photoshop ha una lista spaventosa di strumenti per la colorizzazione. È importante trovare quello che funziona per voi. Non c’è un modo giusto o sbagliato, sono solo mezzi per portare l’immagine dalla vostra testa allo schermo.

Nei miei lavori, la maggior parte dei livelli trasparenti sono Moltiplica, Colorizza, Colore Tenue, e Scherma. Potete fare praticamente qualunque cosa con questi quattro e ottenere un’immagine coerente.

I livelli di Moltiplica tendono a scurire e aggiungere saturazione in modo molto spento. Sono ottimi per costruire lentamente i colori e aggiungere tono e texture all’immagine. Assomiglia molto alle tecniche con gli acquerelli, ottimo per costruire ombre e dare i toni all’immagine.

I livelli di Scherma sono l’opposto di Moltiplica: anche questi aggiungono colore lentamente, ma schiariscono invece di scurire. Li uso per aggiungere luci dirette sui livelli scuri sottostanti. Scegliendo un giallo caldo in questo caso riesco a rendere una luce naturale sulla mia figura.

I livelli di Luce Soffusa sono dei fetenti: non hanno padrone e non obbediscono a nessuno. La matematica che li governa non è del tutto nota alla scienza. Quello che so è che, quando viene usato un colore luminoso su un livello di Luce Soffusa, restituisce una saturazione brillante che non influisce sui dettagli sottostanti. Per esempio, ho usato un verde vivido su un livello di Luce Soffusa per far risaltare bene i verdi chiari dal resto dell’immagine.

I livelli di Colore Scherma bruciano i tocchi di luce. Sono estremamente brutali e andrebbero usati con MOLTA cautela. Troppi, e state accendendo le candeline con un lanciafiamme. Ma quando sono usati con cura, possono aiutare a intensificare le aree molto luminose o i piccoli riflessi metallici. Uso Colore Scherma per affinare le aree di luce forte, aggiungere luci di bordo, e ritagliare i profili degli oggetti contro lo sfondo. Quando è alternato con i livelli di Moltiplica, aiuta ad ampliare lo spettro di valori dell’immagine.

Livelli di colorazione: non li mostro qui perché li uso di rado, ma uso livelli di colore base per spingere e tirare il colore in aree limitate. La modalità Colorizza è il metodo classico per realizzare fototinte, e non devo dirvi altro a riguardo. Ricordatevi di non abusarne, ma in piccole dosi funzionano bene. Ad esempio, tornano utili per abbassare la saturazione: se un’area è troppo rossa, posso usare un colore blu leggermente applicato su un livello di Colorizza e rimettere il rosso sotto controllo.

Livelli normali: non si sfugge ad almeno un po’ di copertura opaca. Ma ora che abbiamo stabilito il nostro spettro di valori e i colori sono stati posizionati, possiamo aggiungere dettagli opachi che si fondono senza problemi con il resto dell’immagine. Li uso in modo molto trasparente, di solito con un’opacità inferiore al 50%.

Questa sequenza generale mi offre soluzioni ai problemi che affronto di solito quando lavoro a un’immagine. Il temperamento artistico di ognuno è diverso, quindi giocate un po’ con le diverse modalità in sequenze diverse e scoprite cosa funziona per voi.